Via dalla pazza folla

Finalmente, il 26 febbraio dello scorso anno sono riuscito a coronare un mio vecchio sogno e ad andarmene da Roma. Era anche il sogno di mia moglie, ma lei lo ha scoperto soltanto dopo. Oggi, vivere in una grande città come Roma è piacevole solo se uno può abitare in centro, ma se abita in un condominio di 14 piani e 112 appartamenti in periferia e la mattina si deve sciroppare un bel pezzo di raccordo anulare per andare al lavoro, dov'è più il vantaggio di vivere nella Capitale? Dato che il nostro lavoro lo permette, abbiamo unito "casa e bottega" e ce ne siamo andati in campagna. Riorganizzare la nostra vita è stata dura, ma alla fine ne abbiamo ricavato solo vantaggi e... Soufflé. A Roma non ci potevamo permettere di tenere neppure un bacarozzo, ma qui è un'altra cosa e così il 9 aprile è arrivato lui. Pesava mezzo chilo ed aveva un mese e mezzo. La foto qui sopra è stata scattata cinque minuti dopo che era arrivato e si vede: è letteralmente nel panico! La prima notte l'ha trascorsa in una bella cestina ai piedi del letto. Ogni tanto accendevo la luce e lo trovavo con gli occhi sgranati che mi guardava perplesso e preoccupato. La seconda notte, poco dopo aver spento la luce, abbiamo sentito qualcosa che si arrampicava faticosamente sulle coperte: era lui. Da allora non è più sceso e, a parte i pisolini che schiaccia sulla sua poltrona preferita, accanto alla mia scrivania, dorme quasi sempre con noi. Dite che è antigienico? Sarà pure, ma fino ad oggi tutte le malattie che mi sono beccato me le hanno attaccate gli esseri umani. L'idea del nome è stata mia. Mi sono sempre piaciuti i gatti grandi e ben pasciuti e Soufflé mi sembrava - oltre che buffo - benaugurante. Ora, nonostante una vitalità amfetaminica, viaggia verso i sei chili e quindi mi sa che ci ho preso. Qui lo vedete in una foto recente, mentre attende di poter acchiappare al volo un CD in uscita dal cassetto. La strana espressione è dovuta ad un herpes che gli ha dato problemi (pare in via di risoluzione...) ad un occhietto. Pensavamo che fosse solo un bellissimo gatto bianco e nero, ma recentemente abbiamo scoperto che è "quasi" di razza. Gli americani, che sono dei veri maestri nell'inventare cazzate (ma che in questo caso ne hanno fatta una simpatica), i gatti come Soufflé li chiamano "Tuxedo cats", ovvero: gatti in smoking. Se provate a fare una ricerca con Google, troverete decine di siti dedicati a questi emuli di Francis Scott Fitzgerald in versione felina. Non mi è dato sapere se i "tuxedoes" abbiano caratteristiche peculiari che li rendono diversi dagli altri gatti, ma visto e considerato che da ragazzo di micetti ne ho avuti parecchi, posso dire con certezza che Soufflé è perlomeno stravagante: non fa mai le fusa, mangia poco (ma spesso), quando siamo a tavola si mette seduto vicino a noi senza mai chiedere nulla, la notte torna sempre a dormire e non rompe le palle per uscire alle sei di mattina, se abbiamo ospiti non solo non si allontana, ma si esibisce nei suoi numeri di alta acrobazia e poi... adora i bambini! Di fronte a noi vive una coppia iraniana con una bellissima bimba di due anni che impazzisce per lui e Soufflé la ripaga con la stessa moneta. Recentemente lo ha letteralmente sollevato per le orecchie e lui ha sì reagito (in fondo è pur sempre un gatto....), ma con moderazione e solo dopo aver contato fino a 100! Quando la vede arrivare dentro al passeggino, il più delle volte salta nel portaoggetti inferiore e si fa scarrozzare con lei. Con un'altra bambina (questa però è sui dieci anni) secondo me c'ha pure una "relazione"! Il fatto è che questa bimba vorrebbe tanto un gatto, ma la sua mamma non ne vuol sapere. Allora lei, quando torna da scuola e i genitori non ci sono, se lo porta in casa e lui (il "giovane porco"...) ci va molto volentieri! Recentemente abbiamo scoperto che ha pure un'altra specialità: apre la porta di casa da solo. Salta verso la maniglia, l'abbranca con le zampe anteriori e col suo non indifferente peso, apre la porta ed esce. A questo punto mi toccherà insegnargli a richiuderla, oppure dargli direttamente le chiavi di casa. Quello che mi preoccupa è quando mi chiederà le chiavi della macchina. Avrò il coraggio di rifiutargliele?

Commenti

Anonimo ha detto…
quel gatto ti ha cambiato la vita,vero? Bè, in fondo è questo il potere degli animali! Se riesci ad insegnare a Soufflè come si chiudono le porte dimmelo!!!

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