Mr. Martini, I suppose!

A Norimberga non sono riuscito a scrivere più nulla perché c'erano continui problemi di collegamento con Blogspot e di tempo da perdere ne avevo davvero poco. Non tornerò sui dettagli della Fiera perché in questo blog voglio che il mio lavoro entri solo sporadicamente. Dirò soltanto che è davvero un peccato che questa bella città oggi venga ricordata solo per i suoi cupi legami col Terzo Reich e per il processo che ne segnò la tragica fine. Sarebbe molto meglio poterla citare per essere stata la città natale di Albrecht Dürer (a sinistra, un autoritratto), uno dei più importanti artisti del Rinascimento ed uno dei più grandi incisori che la storia ricordi, ma nella vita è sempre più facile ricordare le cose brutte che quelle belle. Insomma, ci sono molti validi motivi per visitare Norimberga e la Fiera non è sicuramente il primo, anche perché se non siete un giornalista o un operatore del settore non vi faranno entrare. Ad ogni modo, se vi trovate a passare per questa magnifica città ricca di storia e vi viene appetito, vi consiglio un locale dove nessun turista potrebbe mai arrivare se non per caso. Si tratta della “Kulturbraurei Lederer”, dove oltre agli ottimi “bratwürst” (piccoli e speziati) orgoglio e vanto della città, potrete assaggiare la birra “Krokodil”, prodotta dalla birreria stessa. All’ingresso verrete accolti da un enorme coccodrillo impagliato (il simbolo della Casa), ma in fondo alla sala centrale l’attrazione principale è costituita da una splendida macchina a vapore industriale dell'800 che ogni sera alle dieci viene messa in moto (spinta da un motore elettrico, purtroppo) con adeguato corredo di fumogeni ed effetti luminosi e sonori. Anche la sala laterale, con gli enormi calderoni di rame per la fermentazione del malto, merita una visita. Arrivare alla Kulturbrauerei è facilissimo: basta prendere la metropolitana U1 - in direzione di Fürth - e scendere alla stazione di Bärenschanze uscendo su Sielstraße, una viuzza in fondo alla quale c’è un cancello che immette in un giardino. Attraversatelo tutto e... siete arrivati. Per non rischiare un viaggio a vuoto, è consigliabile prenotare: 0911 268665. Anche se non parlate il tedesco, capiscono l'inglese. Non parlate neppure l'inglese? E allora restatevene a casa! A parte gli scherzi, durante i miei viaggi all'estero ho imparato un trucco che semplifica notevolmente le operazioni di "booking" nei ristoranti o negli alberghi. Nonostante il mio inglese sia più che buono, trovo spesso difficoltà a far capire il mio cognome. Per anni mi sono dedicato ad estenuanti sessioni di spelling a base di "Delta, Echo, Radio, Oscar...", fino a che un giorno, proprio a Norimberga, mi sono trovato a prenotare un ristorante insieme ad un vecchio amico col quale m'incontro da anni in occasione della fiera. Non so perché, ma al momento di fornire il cognome al mio interlocutore, ho dato quello del mio amico: "Martini". Miracolo! Dall'altra parte hanno capito subito, senza alcun problema. Per forza: "No Martini, no party!" Quindi, se vi chiamate "Santolamazza", "Fulchignoni", "Codignotti", "Fornasieri" o peggio, non state a dannarvi l'anima per fare in modo che gli altri capiscano il vostro cognome senza storpiarlo in modo grottesco: chi ve lo fa fare? Buttate lì un bel "Martini" o, addirittura, il cognome più diffuso in Italia subito dopo "Rossi": "FERRARI!"

Commenti

Anonimo ha detto…
Leggere di Norimberga, anche se oramai sono passati 22 anni mi fa ricordare ancora l'arrivo in stazione dove ad aspettarmi c'era una ragazza conosciuta al mare in italia con cui avevo avuto una storia di un mese.
Norimberga l'ho girata "da tedesco" con gli amici tedeschi a spasso per locali con relative bevute, visite notturne vietate nelle gallerie sotterranee che durante la guerra erano servite da rifugio durante i bombardamenti alleati e dove ancora si trovavano le scatolette di carne in scatola del 44'.
E per finire prima del rientro in italia, cena a casa del fidanzato di lei, con lui e i genitori di lui.
Giuro che è tutto vero!!!

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