Quando il destino ti prende in parola...


Il 17 febbraio di due anni fa, scrivendo quello che per quasi due anni e mezzo sarebbe stato l'ultimo post, dichiarai che "adoro i gatti neri". Mai avrei pensato che di lì a poco il destino mi avrebbe preso così tanto in parola. Nell'estate di quell'anno, Minnie, una soriana abbandonata alla quale avevamo offerto rifugio, ce ne ha regalati ben quattro: Tyson (il più robusto), Ella (come la meravigliosa Ella Fitzgerald), Fusillo (sempre pronto a fare le fusa) e Squiky (perché da piccolo, più che miagolare, "cigolava"). Oggi Tyson vive a Pesaro dove ha messo su famiglia, Fusillo purtroppo è scomparso nel nulla, mentre Ella e Squiky sono rimasti con noi. Di gatti ne ho avuti tanti, ma mai nessuno delicato e affezionato come loro: mai un morso, mai un graffio nemmeno per giocare, ma solo una devozione totale, quel tipo di attaccamento che chi non conosce a fondo i felini attribuirebbe solo ad un cane. Sono ormai due anni che quotidianamente i gatti neri mi sfrecciano davanti e mi tagliano la strada infinite volte al giorno, ma fino ad oggi gli unici animali che mi hanno portato disgrazia avevano il pollice opponibile e camminavano in posizione eretta.

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